Gli italiani stanno spostando la loro attenzione sugli acquisti di seconda mano anche nel settore fashion, a confermarlo è anche Subito, una delle piattaforme italiane per lo shopping second hand online, che ha registrato il 14,5% di crescita da giugno a dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, con più di 13 milioni di utenti unici mensili. La categoria Abbigliamento e Accessori è stata la più ricercata, con un +18% in confronto al 2019 e oltre 23,5 milioni di ricerche,. Di fatto, si sono contati ben 75.000 gli utenti ogni giorno nel 2020 che hanno visualizzato oltre 2,3 milioni di annunci di accessori e vestiti.
Il second hand online, il mondo dei marchi vintage e pezzi unici
Basta avere occhio per scovare, scorrendo tra le migliaia di annunci online, pezzi unici e marchi vintage per uno stile originale. Ad esempio, si può tornare indietro nel tempo incontrando i fantastici orologi Swatch che indossavamo tutti nel anni ‘80 e ‘90 e che ora sono un vero bottino d’oro per i collezionisti più appassionati. Oppure, per chi preferisce uno stile estroso e ama l’arte, si possono trovare vere e proprie opere d’arte realizzate su tessuti come jeans, che possono anche essere personalizzati e dipinti a mano. Gli accessori stanno andando sempre più di moda e tra quelli vintage ci sono tantissimi orecchini a clip, che sono perfetti per un look importante dal budget contenuto.
Poiché si tratta di fare acquisti online, la prima caratteristica del profilo che fa compravendita di usato è la sua propensione ad essere tecnologicamente evoluto e a credere fortemente nel riuso dei vestiti. Rinnovare l’armadio spendendo poco e indossando un capo già vissuto reca con sé il profondo fascino della storia e della moda d’antan: vintage e unicità diventano le parole chiave nello shopping online second hand. Alla luce di ciò, sono due i profili principali: le prime sono le “giovani metropolitane” under 35 che pubblicano sui social i loro pezzi vintage e scelgono abiti di seconda mano per un outfit ricercato con una piena consapevolezza di quanto questa scelta sia utile per combattere gli sprechi e guadagnare risparmiando,dando così una seconda vita agli oggetti acquistati. Le seconde sono le “smart chic”, over 50, attente a uno stile di vita green e amanti del vintage. Sono loro che vendono più frequentemente e acquistano per passione, cercando pezzi unici e scegliendo la second hand per ridurre gli sprechi, applicando i principi dell’economia circolare. In un momento in cui anche i brand di moda hanno iniziato a riconoscere il valore dei capi usati riutilizzando tessuti e pezzi di seconda mano per la produzione di nuove collezioni upcycled, la second hand diventa un fattore di stile e non più solo di risparmio. Scegliere abiti e accessori di seconda mano preferendoli ai nuovi vuol dire fare una scelta consapevole e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Comprare e vendere usato è effettivamente una delle azioni sostenibili più contemporanee e diffuse, in grado di generare un impatto ambientale diretto e misurabile. La second hand ha un ritmo di consumo più lento rispetto a quello della fast fashion e si rivela assolutamente consapevole e alternativo. Permette infatti di evitare la produzione di capi nuovi e allunga la vita di quelli usati, risparmiando i costi ambientali di produzione e dismissione, calcolabili sia in termini di emissioni di CO2 sia di materie prime. Basti pensare che solo per la compravendita dell’abbigliamento su Subito sono state risparmiate più di 10 tonnellate di CO2 in un anno: sono piccoli e semplici gesti che possono fare la differenza, quantificati dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL) con il metodo LCA (Life-Cycle Assessment). Andando ad analizzare un caso nello specifico: un paio di sneakers usate permettono un risparmio di 13,6kg di CO2 e una giacca o un giubbotto 13kg di CO2. . Un paio di jeans di seconda mano permette di evitare 33,4kg di CO2, una polo o una t-shirt 2kg, e un abito 4kg. Sono grandi numeri su cui riflettere e da tenere in mente la prossima volta che entriamo in un negozio per fare shopping.
Fonte: comunicato stampa
Immagine: pixabay