Sono mesi ormai che le associazioni Marevivo, Mediterranea Acquacoltori e l’Alleanza Cooperative Pesca denunciano un gravissimo problema per l’inquinamento dei mari. Parliamo dagli attrezzi da pesca non biodegradabili che, come si legge nel comunicato stampa dell’associazione Marevivo, vengono dispersi in mare, per incuria o per effetto di mareggiate, e si accumulano sui fondali soffocando la vita bentonica, indispensabile per la sopravvivenza dell’ecosistema marino.
Tra questi attrezzi vi sono anche quelli utilizzati per la mitilicoltura in particolare i retini, come infatti ha dichiarato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, questi sono realizzati in polipropilene, una plastica molto resistente, e si stima che ne vengano impiegati circa 480 tonnellate ogni anno. Occorre, quindi, trovare un materiale alternativo che possa essere facilmente riciclato per entrare in una economia circolare.
Oggi, un intervento da parte delle istituzioni si è di fatto reso ora ancora più urgente visto l’operazione svoltasi a Gaeta dalla Guardia Costiera che ha portato alla luce uno smaltimento illecito di retini da pesca utilizzati per la semina e la raccolta dei mitili. Queste calzette invece di essere regolarmente smaltite sono state gettate in mare e si sono depositate sul fondale marino, alterandone l’ecosistema come confermato dall’Arpa Lazio.
«Il problema va affrontato creando una sinergia tra le istituzioni e gli operatori, anche grazie al contributo delle associazioni di rappresentanza, - dichiara Giuseppe Prioli, Presidente dell’Associazione Mediterranea Acquacoltori - per adottare modalità di gestione che, da un lato, consentano ai pescatori di raccogliere e smaltire quanto presente in mare, dall’altro mettano gli allevatori nelle condizioni di conferire il loro rifiuto nel modo più efficiente possibile».
Queste tre realtà hanno stilato un accordo volto da un lato a trovare soluzioni pratiche per risolvere il problema e dall’altro a sensibilizzare e a coinvolgere le istituzioni, tutto questo al fine di sollecitare l’avvio di un tavolo congiunto tra il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Agricoltura e Pesca dal quale possa scaturire una specifica normativa che preveda il ritiro e lo smaltimento gratuito delle calzette.
Fonti:
comunicato stampa Marevivo: Mitilicoltura. Le calzette che inquinano i mari
https://www.latinatoday.it/cronaca/gaeta-smaltimento-illecito-rifiuti-mare.html
Post a cura di Valeria Morelli 2.0