È sempre emozionante vedere il mare: è uno spettacolo che infonde una pace interiore che pochi altri scenari riescono a donare. Ci sono delle persone che da questo mondo non traggono solo benessere psicologico, ma anche sostentamento materiale e sono quindi i primi ad avere a cuore la salute del mare: i pescatori. Il marine litter è una piaga che, colpendo la fauna marina, mette a repentaglio un settore che, nel 2017, secondo i dati INPS, impiegava 21.039 lavoratori dipendenti. E’ quindi evidente l’interesse del comparto a combattere questo fenomeno.
Proprio in questi giorni, meteo permettendo, nell’ambito del progetto “Recupero e riciclo del marine litter per un economia circolare”, finanziato dalla Regione Lazio con fondi FEAMP e realizzato dal WWF Italia in partenariato con il FLAG Lazio Mare Centro, nelle acque di fronte Anzio e Fiumicino, numerosi pescherecci sono stati impiegati nella raccolta di rifiuti abbandonati in mare. Chi, per professione, cattura le varietà ittiche che, di stagione in stagione, popolano i mari, per alcuni giorni ha cambiato preda puntando su plastiche e microplastiche che, secondo gli ultimi dati ISPRA, costituiscono oltre il 77% dei rifiuti depositato nei fondali.
A Fiumicino, grazie alla collaborazione di COREPLA, è attivo il progetto “Fishing for Litter Lazio” finalizzato alla caratterizzazione dei rifiuti recuperati dai pescatori e all’eventuale avvio alla fase di riciclo di tutti gli imballaggi in plastica. Grazie ad una speciale APP “Plastica in Rete”, gli operatori che partecipano al progetto possono georeferenziare le rotte sulle quali raccoglieranno i rifiuti al fine di identificare le zone “più pescose” di plastica per i futuri interventi.
Eppure, benché i pescatori rappresentino i migliori “spazzini” del mare e hanno tutto l’interesse a ripulirlo dai rifiuti inquinanti, non tutti sanno che, ad oggi, chi conferisce a terra rifiuti accidentalmente pescati in mare rischia di incorrere in sanzioni. In questi giorni la Camera ha approvato un disegno di legge, ora all’esame del Senato, che consentirebbe ai pescatori che recuperano i rifiuti in mare di conferirli senza il rischio di subire multe. Il WWF ha proposto alcuni correttivi al testo auspicando che i rifiuti accidentalmente pescati in mare, così come quelli rinvenuti sulle spiagge, vengano equiparati ai rifiuti urbani.
fonte comunicato stampa