“Per fare un tavolo ci vuole il legno. Per fare il legno ci vuole l'albero”. Chi di noi, da piccolo, non ha mai canticchiato le strofe della famosa canzone di Sergio Endrigo? Gli anni passano, i gusti musicali cambiano e soprattutto vengono migliorati i processi di produzione: per fare il legno non “ci vuole” sempre un albero.
Nella filiera della lavorazione del legno, infatti, è sempre maggiore l’impiego di “materia prima seconda” ovverosia dei materiali derivati dal recupero e dal riciclo. Naturale, sostenibile per eccellenza, circolare e riciclabile, il legno rappresenta di certo uno dei materiali più importanti sui quali puntare per un’economia che rispetti l’ambiente e l’uomo.
Nel 2019, Rilegno - Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in legno – ha raccolto e avviato al riciclo ben 1.967.000 tonnellate di legno (facendo registrare un + 1,77% dei volumi rispetto all’anno precedente) che hanno contribuito al raggiungimento del 63,11% nel riciclo degli imballaggi di legno (tra le percentuali più alte a livello europeo). Come tutti i comparti, anche quello del legno sta vivendo una fase di incognite legate alla crisi sanitaria ed economica che viene attraversata a livello globale. A differenza di altri settori, però, il sistema Rilegno non si è mai fermato, nemmeno nei mesi di lockdown, garantendo la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia.
Se la gran parte del legno riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti, una quota importante (676.000 tonnellate) è ottenuta dal recupero di vecchi mobili, cassette per la frutta o per vini e liquori, fino ai tappi in sughero frutto delle convenzioni attivate dal consorzio con 4.545 Comuni italiani.
La classifica delle Regioni che registrano i maggiori volumi raccolti è capeggiata dalla Lombardia (484mila tonnellate pari al 25% circa del totale), seguita dall’Emilia-Romagna (278mila), da Piemonte (171mila), da Veneto (162mila) e dalla Toscana (152mila).
Oltre all’attività di riciclo c’è poi quella di rigenerazione dei pallet: sono stati riparati e ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi al consumo oltre 60 milioni dii pallet pari a ben 839.000 tonnellate.
Per quanto attiene invece la fase del riciclo il 95% del materiale legnoso riciclato viene impiegato per la creazione di pannelli truciolari e altri prodotti come pannelli OSB, pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.
Secondo i dati di una ricerca condotta lo scorso anno dal Politecnico di Milano questo sistema genera un impatto economico di circa 1,4 miliardi di euro (che salgono a circa 2 miliardi considerando oltre al recupero e riciclo anche il riutilizzo), creando 6 mila posti di lavoro e facendo registrare un risparmio nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.“Questa paralisi mondiale dovuta al Covid-19”, afferma Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno, “ci costringe a rivedere i nostri stili di vita e le nostre scelte a tutti i livelli, di Governo, di impresa e anche individuali orientandoli ai valori e ai principi della sostenibilità, della protezione dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo. Quegli stessi valori ai quali da sempre si ispira l’azione di Rilegno che in poco più di vent’anni ha realizzato un sistema che rappresenta un concreto e virtuoso esempio di economia circolare nel nostro Paese, che non solo crea valore economico, ma che permette di “congelare” un milione di tonnellate di CO2 ogni anno”.
Fonte: comunicato stampa rilegno