Nell’ ottobre del 2018 i boschi dell’Alta Badia sono stati gravemente danneggiati dalla tempesta Vaia che si è abbattuta su queste zone. Tuttavia gli abitanti di questo territorio nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, non si sono persi d’animo ed hanno promosso diversi progetti ecosostenibili.
Nell’estate 2021, ad esempio, verrà alla luce “Food Forest” una coltivazione multifunzionale realizzata grazie ad un sistema produttivo che consentirà di raccogliere i frutti della natura e, nel contempo, di catturare, in modo permanente, CO2. Sulla base dei calcoli effettuati dagli studiosi ogni cittadino italiano produce, in media, 5.000 kg di CO2 l’anno e un albero, nell’arco della sua vita, riesce a catturare circa 700 kg di CO2: è quindi evidente che, per bilanciare le proprie emissioni di CO2, ogni persona dovrebbe coltivare sette alberi ogni anno.
Sulla base delle analisi effettuate in collaborazione con Etifor (spin-off dell’Università di Padova), la Food Forest, chiamata anche foresta commestibile oppure orto-bosco, verrà realizzata nel Bosco Masisti al Passo Campolongo e rappresenterà una coltivazione multifunzionale composta da alberi, piante, erbe medicinali e officinali, bacche e altri frutti del bosco (tra cui mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, bacche di ginepro, sambuco) e, oltre agli effetti benefici sulla CO2 in atmosfera, consentirà di aumentare la biodiversità alpina e, quindi, migliorare la fertilità dei terreni.
In questo bosco si potrà effettuare un percorso auto-guidato oppure partecipare alle escursioni organizzate. Lungo il sentiero i turisti troveranno pannelli informativi che riveleranno tutti i segreti del bosco nonché le ricette della cucina ladina che utilizzano le erbe e i frutti circostanti.
Cittadini ed imprese possono inoltre supportare il Food Forest adottando un albero e aiutando, in questo modo, la foresta. https://www.wownature.eu/areewow/alta-badia-adum/