Sino ad oggi l’UNESCO ha conferito il proprio riconoscimento a 1.121 siti (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti) sparsi in 167 Paesi del mondo. L’Italia, assieme alla Cina, detiene il primato di Paese con il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità (55). Molti dei siti riconosciuti dall’Unesco e presenti nel Belpaese si trovano all’interno di aree protette, terrestri e marine, e rappresentano alla perfezione il connubio tra capitale naturale e capitale culturale che caratterizza il territorio italiano. Proprio per queste ragioni è essenziale assicurare a queste meraviglie un costante monitoraggio.
Nei giorni scorsi il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha incontrato nella la sede del Dicastero, i ‘Caschi verdi per l’Unesco’, una task force ambientale nata dal protocollo di collaborazione sottoscritto con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il compito del team - composto da 22 esperti tra geologi, biologi, architetti, fisici – è quello garantire, preservare e valorizzare i siti Unesco attraverso la definizione di piani di gestione nonché attraverso la comunicazione e l’educazione ambientale. Per il momento la task force offrirà il proprio supporto a 7 soggetti gestori: 4 Riserve MAB (Tepilora, Rio Posada e Montalbo; Cilento, Vallo di Diano, Alburni; Sila; Collina Po), a 2 Patrimoni mondiali (Etna; Sito di Elea Velia; Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni) e a 1 Geoparco (Adamello Brenta).
Il Ministero dell’Ambiente ha inoltre invitato altri enti pubblici (Commissione Nazionale Italiana Unesco, i Ministeri delle Politiche agricole, dei Beni e delle attività culturali e dell’Istruzione, nonché a Enea, Cnr e Crea) alla stipula di un protocollo d’intesa analogo con la task force.
“Ho fortemente voluto l’inserimento all’interno del Dl Clima, che così entra finalmente nel vivo, della figura dei Caschi verdi per l’Ambiente – ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – consapevole della necessità dei nostri siti di avere più tutele, e di valorizzare maggiormente il nostro patrimonio naturale. A questo programma sperimentale sono destinati 2 milioni di euro per ciascuno degli anni, dal 2020 al 2022”.
“Abbiamo presentato con successo l’iniziativa al Direttore Generale Unesco Audrey Azoulay – ha aggiunto il Ministro - con l’auspicata prospettiva che possa essere promossa come buona pratica a livello mondiale”.
"Il numero così alto di adesioni volontarie ai Caschi verdi avute all'interno dell'ISPRA - dichiara il Direttore generale Ispra Alessandro Bratti - testimonia una volontà che va oltre il semplice incarico d'ufficio. Quello che ci aspetta è un compito delicato e pieno di responsabilità, che si svolge sul territorio italiano ma oltrepassa i confini nazionali. Siamo, infatti, fermamente convinti che tutti i siti Unesco debbano essere non solo supportati ma custoditi e valorizzati”.