Nell’ambito del progetto S.A.V.E - realizzato dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo e dal BEI Institute per sensibilizzare i giovani sull’uso consapevole delle risorse finanziarie e ambientali, sull’economia circolare e sull’inclusione sociale - è stata commissionata una indagine su come i giovanissimi (13-18enni) affrontano il tema della sostenibilità.
Dalla raccolta di 400 interviste rivolte ad un campione di 13-18enni rappresentativo dell’universo di riferimento per sesso, singole età anagrafiche e area geografica di residenza sono emersi dati molto interessanti.
I giovani italiani, infatti, dimostrano di possedere una straordinaria maturità e un sorprendente orientamento al futuro.
Nell’ambito della generazione dei “Fridays for future”, l’adesione al tema della sostenibilità è alto e non rimane solo a livello teorico, ma, al contrario, si trasforma in impegno individuale e concreto nonché in comportamenti quotidiani virtuosi.
Nei giovani sembra essere germogliato un ‘pensiero circolare’ che tiene insieme cause ed effetti, e soprattutto fini e implicazioni dell’agire, sostituendo all’”io” il “noi”.
In una scala con range da 0 a 10 sia il punteggio medio dell’Indice di Consapevolezza Ambientale che quello dell’Indice di Consapevolezza Economica sono pari a 6.7 punti.
La quasi totalità dei giovani italiani (96.1%) ha sentito parlare del problema del cambiamento climatico e, in una scala con un range da 0 a 10, l’impegno in prima persona dei giovani per ridurre lo spreco delle risorse naturali ottiene un punteggio pari a 6.7. La gravità circa la mancanza di attenzione degli adulti verso le tematiche ambientali è giudicata, invece, con un punteggio di 7.9.
I giovani dimostrano una piena consapevolezza della scarsità di risorse e hanno quindi imparato ad usare con responsabilità i beni dei quali dispongono.
L’attenzione per l’ambiente e per il denaro è tendenzialmente trasversale al genere anche se i ragazzi ottengono un punteggio leggermente inferiore (6.8) rispetto a quello conquistato dalle ragazze (6.9) nell’Indice di Consapevolezza Ambientale.
Dai dati emerge inoltre che sussiste una relazione positiva tra stabilità caratteriale e l’attenzione all’ambiente.
I Coscienziosi (persone che confidano nelle regole, le rispettano e portano a termine tutto quello che iniziano) e i Curiosi (persone che hanno passione verso tutto ciò che è nuovo e diverso) sono maggiormente coinvolti nella gestione consapevole delle risorse. Nello specifico i Coscienziosi hanno un Indice di Consapevolezza Ambientale pari a 7.7 mentre i Curiosi hanno un Indice di Consapevolezza Ambientale pari a 7.0.
Gli Inquieti (persone che hanno tratti di personalità segnati dalla bassa autostima, dall’isolamento e dalla conflittualità) sono meno interessati alla sostenibilità ambientale e, infatti, hanno un Indice di Consapevolezza Ambientale pari a 6.4.
Quando si parla di sostenibilità ambientale, un ruolo essenziale nella formazione dei giovani 13-18enni italiani è ricoperto dai genitori che rappresentano un modello per la maggioranza dei ragazzi. L’82.9% dei ragazzi trova ispirazione nei propri genitori per la gestione delle risorse ambientali e tale percentuale sale all’85% se si considerano i più attenti alla sostenibilità ambientale.
Fonte: comunicato stampa
PS: Se volete suggerimenti su come dare il buon esempio in casa per un'abitazione sostenibile, visitate la nostra sezione su MInimo Impatto dedicata all'Ecocasa