La diffusione su scala planetaria del Covid-19 e la quarantena che è stata applicata in quasi tutti gli angoli del pianeta per contrastarne la propagazione, oltre ad incidere sulla nostra quotidianità, sta comportando sensibili conseguenze sui consumi di energia e sulle correlate emissioni di CO2.
Dalla lettura del dossier “Gli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale” di Italy for Climate - alleanza per il clima attuata dalle imprese italiane della green economy come Erg, Conou, Ing, e2i, illy e Davines – emerge che la riduzione delle emissioni avvenuta nel corso della fase di piena operatività del “lock-down” è stimabile attorno al 35%. Rispetto all’anno precedente, nei mesi di marzo e aprile 2020, sono state emesse 20 milioni di tonnellate di CO2 in meno raggiungendo quindi un livello molto vicino a quello che dovrebbe essere toccato nel prossimo decennio per traguardare gli obiettivi di Parigi ed evitare la crisi climatica.
Nello specifico emerge che nella settimana intercorsa tra il 9 e il 15 marzo scorsi, i consumi elettrici sono diminuiti del 5,8% rispetto alla stessa settimana del 2019 ed addirittura, nella settimana dal 23 al 29 marzo, quando il lock-down era a pieno regime, la riduzione è stata del 21,1%: prendendo a riferimento il mese di marzo i consumi di energia sono diminuiti del 15,9% rispetto al marzo del 2019 e le emissioni di CO2 sono crollate del 17% (pari a -5,7 milioni di tonnellate di CO2) anche grazie alla drastica riduzione dell’uso dei mezzi di trasporto.
Dai dati delle prime settimane di aprile il trend delle riduzioni risulta ancora più accentuato con un -23% rispetto allo stesso periodo del 2019, una riduzione dei consumi petroliferi del 70% circa e 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’ anno precedente.
Va sottolineato che questo calo di emissioni non è però strutturale ed è forte il rischio che, finita la fase di lockdown, la curva dei consumi energetici e delle conseguenti emissioni subisca una eccezionale risalita allontanando l’Italia dagli obiettivi fissati nell’accordo di Parigi.
“Per riuscire a essere in linea con Parigi - ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - si dovranno mettere in campo politiche e misure tali da garantire livelli di emissione di CO2 paragonabili a quelli di queste ultime settimane, in un Paese che cresce, con un sistema produttivo pienamente operativo e elevati livelli di occupazione. Uno sforzo titanico necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica, anche perché la storia insegna che dopo una crisi economica e un calo significativo delle emissioni queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima”
Fonte: comunicato stampa Fondazione Sviluppo sostenibile