Quest’anno è andato perso fino al 50% del raccolto di mandarini e clementine. La causa principale? CIA- agricoltori Italiani (che con oltre 900.000 iscritti, è una delle maggiori organizzazioni agricole professionali europee) individua nelle anomalie climatiche il principale responsabile.
Basti pensare che già la fase iniziale del raccolto non era nata sotto una buona stella visto che le elevate temperature registrate in autunno accompagnate con una bassa richiesta del prodotto avevano fatto ritardare la raccolta degli agrumi precoci. Le continue piogge di novembre, inoltre, hanno creato numerose difficoltà in termini di tenuta qualitativa dei piccoli agrumi nella fase post-raccolto infine il forte calo delle temperature registrato a gennaio, accompagnato da gelo e neve hanno condizionato definitivamente anche il raccolto tardivo.
I maggiori problemi si sono registrati nel centro-sud. Particolarmente colpite sono state la Puglia e la Calabria. Il 40-50% delle clementine prodotte in quest’ultima regione sono rimaste non raccolte. In Puglia, soprattutto nella zona del Tarantino, le cose non sono andate di certo meglio. Qui a complicare le cose è stato il fatto che alle avverse condizioni climatiche si sono aggiunte altre problematiche come la forte presenza di prodotto estero e speculazioni di mercato.
“Il clima anomalo, ormai, non è più un’eccezione ma la normalità e i punti di debolezza emergono in maniera sempre più vistosa” osserva CIA “Per questo motivo, chiediamo interventi di medio-lungo periodo per mettere il settore agrumi nelle condizioni di affrontare le prossime sfide…” aggiungendo inoltre che “ci aspettiamo che si concretizzi al più presto l’impegno assunto a fine 2018 dal Sottosegretario alle Politiche agricole per l’attuazione del Fondo agrumi e l’elaborazione del Piano di settore pluriennale. Oltre al sostegno agli investimenti e alla promozione del prodotto nazionale”.
Fonte: comunicato stampa CIA – agricoltori italiani
Post a cura di Valeria Morelli 2.0